Il 10 agosto 2017 il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la ricerca ha emanato il DM 616/2017, cosiddetto “Decreto 24 CFU”, che disciplina in modo completo l’acquisizione dei crediti formativi necessari per l’insegnamento. Questi crediti sono oggi sono un requisito indispensabile per partecipare al Concorso Docenti. Di seguito abbiamo riassunto i punti chiave: 4 domande e 4 risposte chiare e sintetiche.
Cosa sono i 24 CFU per l’insegnamento?
Con la Legge di Bilancio 2019 viene modificata nuovamente la Riforma della Buona Scuola (legge 107/2016)
e il Decreto legislativo 59/17, in particolar modo le regole per il reclutamento degli insegnanti.
e il Decreto legislativo 59/17, in particolar modo le regole per il reclutamento degli insegnanti.
Un titolo di laurea idoneo all’insegnamento, infatti, non è più un requisito sufficiente per poter entrare a scuola. Serve aver conseguito almeno 24 crediti formativi (CFU) nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Nello specifico, i settori scientifico disciplinari (SSD) in cui è necessario integrare la propria formazione sono:
- pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione;
- psicologia;
- antropologia;
- metodologie e tecnologie didattiche generali.
La scelta del percorso formativo deve anche tenere conto di altri due elementi:
- i 24cfu devono essere acquisiti in almeno 3 dei 4 ambiti;
- per ogni ambito scelto devono essere certificati almeno 6 crediti.
Chi deve conseguire i 24 crediti?
Chiunque voglia intraprendere la professione di insegnante, nella scuola secondaria di primo e secondo
grado, deve necessariamente possedere, nel proprio piano di studi o con successiva integrazione, esami per l’insegnamento della sua classe di concorso (D.M. 259 del 9 maggio 2017). Inoltre, però, servono i 24 crediti formativi previsti dal Miur.
grado, deve necessariamente possedere, nel proprio piano di studi o con successiva integrazione, esami per l’insegnamento della sua classe di concorso (D.M. 259 del 9 maggio 2017). Inoltre, però, servono i 24 crediti formativi previsti dal Miur.
Ci sono però delle lauree (ma anche Master di I e II livello, Dottorati, e Scuole di specializzazione) che, nel piano di studi, già prevedono tutti o alcuni degli insegnamenti richiesti. In questi casi è possibile vederseli riconosciuti senza dover seguire nuovi corsi e sostenere ulteriori esami. importante, però, che i CFU già acquisiti siano certificati da un’istituzione universitaria o AFAM (l’ultima con cui ci si è formati).
Gli esonerati
La legge prevede però anche tre casistiche di esonero, ovvero casi in cui, anche se non si hanno in curriculum i crediti richiesti, è possibile comunque accedere ai concorsi:
- docenti abilitati;
- ITP (ma solo fino all’anno scolastico 2024/2025);
- Tutti i docenti che, al momento di pubblicazione del bando di concorso, abbia alle spalle almeno tre anni di servizio.
Come fare per acquisire i crediti formativi necessari?
Per mettersi in regola con i crediti formativi utili ad insegnare è necessario rivolger o alle Università o agli enti AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Sono loro, infatti, gli unici autorizzati ad attivare corsi per il conseguimento dei 24 CFU, nei differenti settori scientifico disciplinari.
Parte dei crediti può anche essere acquisita in modalità telematica, ma non oltre i 12 cfu.
Infine, un percorso specifico è stato pensato per chi ancora non è laureato. A loro le università di appartenenza devono dare la possibilità di conseguire la certificazione gratuitamente, durante una finestra della durata di un semestre.
Fonte: ASNOR